Sardegna on the road – S’ARCHITTU (quinta tappa)

Durante il tragitto che mi ha portato a toccare le diverse località, la sensazione costante che mi ha accompagnato è stata simile al fervore incontenibile di un bambino davanti ai pacchi sotto l’albero di Natale.

Su un’ altalena di incoscienza, di eccitazione, di innocenza se vogliamo. Sono partita dagli square shots instagramiani all’avventura, molto spesso conoscendo solo a metà le informazioni basilari del luogo d’arrivo. D’altronde voleva essere un viaggio di genuina scoperta di una parte di Sardegna a me sconosciuta, avevo solo voglia di stupirmi davanti alla realtà, di sentire gli occhi umidi dall’eccitazione senza troppa organizzazione (maniacale la mia!). A volte sapere di non sapere (proprio niente!) è la migliore soluzione per vivere appieno ciò che ci si prospetta di fronte.

Doverosa prefazione la mia, necessaria per poterVi presentare decorosamente una meravigliosa parte di Sardegna, tra le più belle che io abbia mai visto.

Da San Salvatore di Sinis son tornata verso Cabras (non chiedetemi perché!), quindi ho proseguito per Donigala Fenughedu, sulla Strada Statale 292 si prosegue per Nurachi, poi ancora per Riola Sardo, sempre sulla Nord Occidentale Sarda proseguiamo in direzione S’Archittu, costeggiando sulla sinistra il celeberrimo Golf & Country Club di Is Arenas, attraversiamo poi Torre del Pozzo e qui mi fermo giusto il tempo di qualche scatto.

Abituata al granito che incornicia la mia Gallura in tutte le sue gradazioni, qui mi sembra di essere su di un altro pianeta. Ho raggiunto Sa Balena, la falesia bianca con sopra la torre e con sotto il pozzo e l’intera insenatura Cuglieritana era ben visibile ad occhio nudo in quella giornata di maestrale. Le basse ma ad ogni modo imponenti falesie sedimentarie calcaree (formate dai gusci degli animali marini depositatisi nel corso dei millenni), il modo sottomesso con il quale si addentrano nell’acqua, la morbidezza delle forme, il loro colore candido che contrasta con la vegetazione, arenili dai granelli color ocra puntellate da rocce inspiegabilmente grigio-nere, i colori cristallini dell’acqua che variano ad ogni metro. E già in lontananza vedo la mia meta, un braccio roccioso che si stira pigramente nel mare.

Un altro paio di minuti di macchina ed entro nella località balneare diS’Archittu, comune di Cuglieri. Dotata di tutti i comfort, ristoranti, B&B, caffè e servizi balneari nelle graziose spiaggette, è un piccolo borgo che nasce alle spalle delle bianche pareti rocciose. La prima cosa da fare è ristorarsi, troppe emozioni tutte assieme! La terrazza panoramica del bar Centrale Marongiu fa al caso nostro. Scompigliata dal vento che non ha intenzione di accucciarsi, mi dirigo veloce verso il lungomare lastricato in mezzo ad un rado paesaggio. Il sole inizia ad avere sonno, il cielo diventa lentamente caldo. E poi l’arco, eccolo! E’ gigante, non me lo aspettavo così. Più foto faccio e meno si nota la sua maestosità. 15 metri di altezza, tondeggiante, perfetto, un capolavoro della Natura. E’ un’antica grotta lavorata dal mare che si è trasformata senza fretta in un Monumento Naturale che attira centinaia di turisti e eroici tuffatori ogni giorno. Ai suoi piedi la caletta sabbiosa omonima protetta dalle falesie, con fondale basso e con l’acqua dalla scala cromatica sbalorditiva.

Il più bel tramonto senza dubbio è qui, quando il sole accarezza il mare all’orizzonte, l’arco si colora di giallo e di arancio e il disco solare sembra in esso incorniciato.

Vado via sazia di meraviglia e felice per la scoperta di un luogo pazzesco.

Anche questa volta la mia Terra mi ha lasciato a bocca aperta, ma quando la finirà?!?!?! Immagino MAI

E chissà cosa mi riserverà per la mia sesta ed ultima tappa…

….to be continued (giuro che sarà l’ultima!)…

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna