Cosa fare a BARCELLONA con i bambini
Quando andai per la prima volta a Barcellona ormai nove anni fa, me ne innamorai perdutamente. Ho portato sempre nel cuore la sua bellezza e quando la lasciai, promisi di ritornarci un giorno con mio figlio.
Volevo fortemente che vedesse quel posto che a me sembrò Casa: con i suoi colori e le sue forme, con la sua aria semplice e così spensierata, con la sua gente ospitale e sempre sorridente; che ascoltasse quella lingua simpatica e mai noiosa, la musica e le risate di cuore per le vie. Volevo che respirasse quel profumo inebriante di allegria che io, sebbene abbia visitato diverse città, solo a Barcellona ho provato.
E quel giorno che mi è sempre sembrato tanto lontano è improvvisamente arrivato proprio quest’anno!
-”Amore, andiamo a Lisbona per Pasqua?”
-”No Mamma! A Lisbona non c’è una squadra forte!” (mio figlio, 10 anni, è il più grande appassionato di calcio che conosca!)
-”E dove vorresti andare allora???”
-”VORREI ANDARE A BARCELLONA!”
Questo viaggio in Catalunya è stato ancora più entusiasmante del primo, forse perchè visto con occhi diversi, con gli stessi occhi di un bambino che molto spesso dimentichiamo di avere avuto e che, soprattutto, dimentichiamo di utilizzare ancora!!!
Ed eccoVi allora la mia personale guida di Barcellona in DIECI MOSSE…DA BAMBINO!
Primissimo posto da visitare per un tifoso (leggi: malato) di calcio in una città è lo stadio, quindi via al celebre Camp Nou. Conoscendo le mie pecore, ho prenotato anticipatamente e comodamente da casa il biglietto d’ingresso anche perchè si sa, i bambini odiano aspettare. La visita al museo però è avvenuta dopo la visita del campo, Bastian Contrario non stava più nella pelle! Toccare l’erbetta dove si allenano i suoi “eroi” doveva venire prima di tutto il resto! Mentre lui correva da una parte all’altra come un forsennato tra una coppa e l’altra, io sbadigliavo ma ridendo. Di rito la foto con il calciatore fatto di cartone, l’unica fila che ha avuto la pazienza di fare!
Al secondo posto consiglio un giro sulle rosse cabine della funivia del Porto di Barcellona ( Aeri del Port ) che arriva alla montagna del Montjuic. Come tutti i bambini, non conosce il senso del pericolo anzi, quasi adora sfidarlo. Per cui mi ha trascinato, io che ho un po’ di paura dell’altezza, sotto la Torre de Sebastià dove abbiamo pazientemente atteso che fosse il nostro turno. Panorama straordinario a 360 gradi sulla città, il tragitto dura poco più di cinque minuti, troppo poco per lui che avrebbe voluto continuare a volare per tutto il giorno sopra spiagge, case, grattaceli e barche!
Al terzo posto c’è il parco divertimenti in cima al monte Tibidabo . Entrambi abbiamo adorato quest’attrazione, lui per gli infiniti giochi ed io per l’immensa bellezza del paesaggio unita all’atmosfera vintage che si respira (il parco è stato costruito nel 1889!). Ci si arriva prima con il treno, poi con il grazioso tram blu e poi con la funicolare. Si paga all’ingresso per usufruire di tutti i giochi e servizi all’interno e visto il prezzo non propriamente economico, ci abbiamo passato un’intera splendida giornata!
Tibidado - Ruota Panoramica
Se, come me, siete genitori di un bambino che non ama le lunghe camminate allora il quarto consiglio è per Voi. Il bus panoramico Hop On Hop Off (sali-scendi) vi metterà entrambi d’accordo. La curiosità di stare in cima ad un mezzo a due piani decapottabile con le cuffiette rosse ad ascoltare la voce guida si esaurirà presto ma rimarrà comunque il divertimento del vento in faccia e la possibilità di vedere tutto dall’alto, aspetto importantissimo per i bambini che sono sempre costretti ad una vista dal basso!
Al quinto posto le meravigliose opere di Gaudì: il suo brillante modo di giocare con l’architettura ha conquistato Marco che ha ribattezzato ogni sua opera. Dalla casa di pan di zucchero della strega di Hansel e Gretel (Parc Guell) al castello del mare di Ariel ( la Sagrada Familia), dalla grande casa ondulata (Casa Milà) alla casa del drago (Casa Battlò). Opere d’arte che non stancano mai!
Viste le sue immani lamentele sul perchè dovevamo camminare sebbene avessimo il bus a due piani a nostra disposizione, gli ultimi giorni mi s’è illuminata una lampadina con il caldo di marzo e il poco traffico per Pasqua: la bicicletta. Essendo già grandetto, abbiamo escluso il tandem e con una veloce lezione del codice stradale con il gentile proprietario di Happy Rental Bike, ci siam girati mezza città sulla pista ciclabile per la sua immensa felicità! Barcellona in bici è stata ancor più meravigliosa! Per questo il mio sesto consiglio va a tutti, grandi e piccini!
Dal Parc de la Ciutadella girato e rigirato in bicicletta, siamo arrivati fino alla meravigliosa Barceloneta, proprio a 5 minuti di bici dal parco, e una sosta, meglio se lunga, è stata d’obbligo. L’abbiamo inserita nella nostra top 5 dei posti preferiti della città, quindi anche se io Ve lo metto come settimo consiglio, vedete di andarci subitissimo quando arriverete a Barça! Con la sua piccola Nikon blu, Marco ha immortalato gli skaters sotto le palme e le sculture di sabbia lungo la spiaggia, abbiamo giocato sull’arenile dorato con la Vela dietro e ci è sembrato di essere davvero a casa. Parcheggiate le bici abbiamo pranzato proprio sul mare, al Chiringuito, e se io vado pazza per la paella, lui va pazzo per il boccadillo y jamon (panino al prosciutto crudo con un filo d’olio d’oliva).
Così come ha adorato il lungomare dorato arricchito dalle sculture sabbiose, si è divertito da matti a girare per Las Ramblas tra mille mila persone e, soprattutto, tra le statue di bronzo che molte volte si è accorto fossero umane solo quando si è avvicinato a mettere una monetina. Sulla lunga via affollata (che sta all’ottavo posto ma sulla quale Vi ritroverete a passeggiare tutti i giorni) si torna davvero bambini tra le risate e l’incredulità, e ci si riempie gli occhi di colore più di qualsiasi altro posto: dal Mercato de la Boqueria (nel quale avremmo passato ore ed ore ma ci siam limitati a passare solo per colazione per riempire gli zaini di colorata frutta fresca e soprattutto di fragole a volontà) alla celebre pasticceria Escriba (dove dal 1906 sfornano delizie per tutti i gusti e di tutti i colori), dalle case signorili ai fiori in vendita nelle piccole edicole, dalla gioia dei camerieri che ti invitano a pranzo a gran voce agli occhi luccicanti dei bambini che corrono qua e là.
Appassionati dell’arte dei graffiti, ci siamo ritrovati, quasi per caso, a girovagare tra i giardini di Walter Benjamin (scendendo da Las Ramblasal porto) un colorato e ordinato spazio underground tra alberi dai fiori rosa e musicisti improvvisati nel quale Marco si è divertito a fare l’hiphoppapparo dallo sguardo truce! Sebbene poco conosciuto e visitato, lo metto al nono posto della top10 dei luoghi più belli e particolari della città così come nella stessa posizione ci metto lo spettacolare tramonto che abbiamo ammirato dalla terrazza de Las Arenas, imponente e antica plaza de toros oggi immenso centro commerciale, ideale per il dopo-tramonto dei bambini affamati e quasi stanchi!
Giardini di Walter Benjamin
Ultimo ma non ultimo consiglio, la Fontana Magica. Sotto il possente Palacio Nacional, la fontana farà impazzire di gioia tutti! Acqua, luci, musica e colori Vi faranno trascorrere una decina di minuti senza fiato! Attenzione massima agli orari dello spettacolo però!!! Noi abbiamo letto l’orario su un sito fidandoci, ma quando siamo arrivati in Plaça Espanya lo spettacolo stava finendo e quindi lo abbiamo visto purtroppo da lontano e abbiamo solo potuto immaginare quanto bello fosse da vicino!!!
Il nostro bel viaggio è stato proprio a prova di bambino, son rimasta molto contenta, e anche se Marco continuerà a preferire sempre e comunque quello a Disneyland Paris (con tutta la ragione del mondo!) si è sbilanciato a dirmi che magari a Barcellona si potrebbe anche tornare! Ma allora questo suo lato magico colpisce davvero tutti!!!
A presto Barça!!!