Natura, Mente, Benessere | Un legame indissolubile
Il mio lavoro di Guida Ambientale Escursionistica mi porta a scoprire ogni giorno nuovi posti o nuovi particolari di luoghi che già conosco, è un lavoro di continua scoperta della naturale bellezza che ci circonda ed è un lavoro che mi da l'opportunità di scambiare costantemente conoscenza e sapere. Ma è anche profondo studio, immersione totale dentro le scienze naturali, la storia, la psicologia e tutte le materie che puoi immaginare, perchè la Natura tocca ogni tassello che compone questo mondo ed è, anche se non è ancora ben chiaro, il più importante per ognuno di noi.
Ed è di questo che oggi vorrei parlarti, dati scientifici alla mano, semmai ce ne fosse bisogno.
Ti accompagno in un affascinante viaggio che ti e ci porterà al cuore dello stretto legame tra sviluppo psicologico, benessere e natura. Come la psicobiologa Gemma Calamandrei ha fatto con me durante il corso del WWF sull'importanza delle foreste, ti guiderò alla scoperta di una serie di studi che mostrano come il contatto con la natura, sin dai primi momenti di vita così come da adulti, porti comprovati benefici sullo sviluppo psicofisico di ogni individuo perché il nostro benessere è strettamente legato a quello della natura che ci circonda.
Partiamo dal ONE HEALTH, che cos'è?
One Health è il concetto che riconosce la stretta interconnessione tra la salute dell’uomo, quella del mondo animale e gli ecosistemi, proprio a motivo del fatto che non esistendo barriere fisiche, tutti viviamo e condividiamo lo stesso ambiente.
La salute umana e la salute dell'ecosistema sono indissolubilmente legate
L'interazione individuo-ambiente è fondamentale non solo per la sopravvivenza, ma anche per il benessere psicologico, afferma la Dott.ssa Calamandrei.
Così quando si studia la mente la si comprende solo quando ne comprendiamo l’organizzazione complessa che ricalca le relazioni tra le parti dei sistemi naturali e del loro equilibrio.
Parliamo in questo caso di mente ecologica, concetto avanzato da Gregory Bateson nel suo "Verso un'ecologia della mente" (2000) in cui propone un nuovo approccio ecologico analizzando argomenti quali l'evoluzione biologica e la crisi nella relazione tra gli esseri umani e l'ambiente. Questo nuovo approccio ecologico di pensare la relazione tra organismo ed ambiente è stata denominata come "ecologia della mente".
Ma perchè ultimamente sentiamo parlare di tutto ciò?
L'urbanizzazione e il rischio di patologie croniche
Oggi circa la metà della popolazione mondiale vive nelle aree metropolitane.
Tanti sono gli elementi positivi portati dall'urbanizzazione quanti quelli negativi. Inquinamento atmosferico, livelli di rumore, riduzione dell’attività fisica, ritmi lavorativi e stress concorrono come fattori di rischio allo sviluppo di patologie cronico-degenerative nelle grandi metropoli.
Il rapporto con la natura e con i suoi ritmi, indissolubilmente legato alla storia evolutiva della specie umana, viene sempre di più riconosciuto come una risorsa importante per la salute psicofisica.
Ecco perchè ultimamente sentiamo parlare spesso di One Health e di mente ecologica.
Iniziamo a parlare di soluzioni?
Forest bathing ed effetti sulla salute umana
La pratica del “forest bathing”, letteralmente bagno di foresta, è una "terapia forestale" che ha origine in Giappone nei primi anni 80 del secolo scorso (“Shinrin-Yoku”), quando il Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste finanzia un grande programma per valutarne gli effetti preventivi e di promozione della salute relativamente alle patologie croniche e alla salute mentale.
Una componente chiave è la percezione dell'ambiente forestale con tutti i cinque sensi che possono essere combinati con meditazione e passeggiate o escursioni nella foresta, oltre a varie attività ricreative e terapie di tipo cognitivo comportamentale.
La terapia e i suoi presunti effetti preventivi hanno recentemente ricevuto una crescente attenzione da parte della comunità scientifica internazionale, con l’avvio di progetti di ricerca in Europa e Stati Uniti.
Quarantatrè gli articoli scientifici pubblicati tra il 2016 e il 2019 sul tema. Prendiamone uno non a caso: The Psychological and Physical Effects of Forests on Human Health: A Systematic Review of Systematic Reviews and Meta-Analyses a cura dei ricercatori e delle ricercatrici Dr Stier-Jarmer M, Dr Throner V, Dr Kirschneck M, Dr Immich G, Dr Frisch D, Dr Schuh A. e pubblicato nell'International Journal of Environmental Research and Public Health a febbrario 2021.
I soggetti inclusi negli studi erano sia adulti che bambini e adolescenti.
Gli effetti della terapia forestale venivano valutati su diversi indici fisiologici di salute relativamente a patologie cardiovascolari, metaboliche, allergiche/autoimmuni e a condizioni di disagio psicologico/mentale (stress, depressione, ansia).
Gli effetti più consistenti vengono riportati per i parametri cardiovascolari e infiammatori. Nell’ambito della salute mentale ci sono indicazioni di effetti positivi per stress, depressione, ansia ed emozioni negative soprattutto nei bambini e negli adolescenti.
Ma come spieghiamo gli effetti psicologici del forest bathing o della più classica escursione naturalistica?
Analizziamo il ruolo dei VOC ossia i composti organici volatili delle piante e il ruolo dell'integrazione percettiva.
L’inalazione dei terpeni* prodotti dagli alberi nella foresta, riducendo i livelli di mediatori infiammatori nel sangue e nei tessuti, favorisce una migliore ossigenazione dei tessuti, un valido aiuto nella concentrazione e nelle capacità percettive.
Questo si accompagna ad una riduzione della pressione arteriosa a dunque anche a una migliore integrazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (risposta adattativa dell’organismo allo stress).
*I terpeni sono biomolecole ovvero dei composti naturali che conferiscono particolari profumi e gusti alle piante. Ma non vengono prodotti solo dalle piante (le conifere specialmente) ma anche da alcuni insetti, si trovano anche nelle resine e negli oli essenziali.
L'attività motoria nella foresta richiede l’attivazione dei cinque sensi, e soprattutto l’integrazione tra coordinamento motorio, percezione visiva e percezione olfattiva.
Questo porta ad una riduzione «positiva» dell’attività cerebrale in alcune aree corticali, favorendo la regolazione omeostatica di risposte fisiologiche (rallentamento del battito, riduzione della pressione) come viene registrato in attività meditative.
Che effetti hanno i VOC sulle persone?
Effetti dei composti organici volatili prodotti dalle piante
Uno studio recente* ha evidenziato che un terpene prodotto dalle conifere è in grado di modulare nei roditori di laboratorio lo stesso recettore cerebrale dei farmaci ansiolitici, regolarizzando i ritmi sonno veglia.
Mentre nelle persone, gli effetti dei composti organici volatili prodotti dalle piante nella ricerca preclinica son stati: effetti antibatterici, anti-infiammatori, antidolorifici e analgesici, antinausea, antidepressivi.
*Forest Volatile Organic Compounds and Their Effects on Human Health: A State-of-the-Art Review pubblicato nell'International Journal of Environmental Research and Public Health nel 2020.
Registrazione dell'attività cerebrale
Diversi sono gli studi scientifici (*Effect of Viewing Real Forest Landscapes on Brain Activity pubblicato nel MDPI ad agosto 2020) volti a valutare e dimostrare gli effetti benefici diretti e istantanei sul cervello durante un'escursione naturalistica o più semplicemente durante la contemplazione di un paesaggio naturale.
Fra questi si muove il progetto Thalea che vuole dimostrare come la natura abbia una funzione terapeutica nella gestione dello stress. Per l'esperimento alcuni volontari hanno indossato un elettroencefalografo che ha registrato le onde prodotte dal cervello durante un percorso nella natura. La registrazione elettroencefalografica dell'attività cerebrale ha rilevato modificazioni significative nella corteccia prefrontale. Ciò dimostra come l’accesso diretto alla natura ci permetta di riequilibrare il nostro stato emotivo e mentale, sostituendo in molti casi anche le terapie farmacologiche.
Un risultato quasi banale per chi è abituato a stare in mezzo alla natura e conosce già i suoi effetti benefici!
Ma senza scomodare le ricerche e la letteratura scientifica, ad ogni escursione incontro chi mi dice che camminare nella natura è curativo per la mente e per il corpo. Le evidenze scientifiche ci servono solo a dimostrare che non siamo degli esaltati a svegliarci alle 5 la domenica per trascorrere la giornata fuori anche con 5 gradi!
E' la natura umana, in alcuni magari si è assopita, in altri è invece forte come non mai e lo diventa ogni giorno di più.
Ma quindi nasciamo con questo bisogno di immersione nella natura?
La neuroplasticità è alla base della relazione tra verde e salute nei bambini
Lo sviluppo del cervello e del comportamento sono il risultato dell'interazione dinamica fra predisposizione genetica e sollecitazione ambientali.
La ricerca sperimentale in neuroscienze comportamentali, psicologia sperimentale e psicobiologia ha dimostrato come l’organizzazione strutturale del cervello e la ricchezza delle sue connessioni sia modulata dagli stimoli ambientali fin dalle fasi più precoci dello sviluppo fetale.
Esistono periodi critici sia nel periodo prenatale che durante l’infanzia per la maturazione delle competenze motorie, cognitive e sociali.
L’esposizione ad un ambiente sfavorevole o al contrario ad un ambiente ricco di stimoli può modificare la traiettoria di sviluppo neuropsicologico di un bambino, influenzando la sua salute mentale per il corso della vita.
E' chiaro quindi che i bambini devono sin da piccoli stare a stretto contatto con la natura.
Gli effetti delle influenze positive delle aree verdi sullo sviluppo neuropsicologico
La natura fa bene, ormai è chiaro. Ma bene quanto?
Limita il rischio da esposizione ai contaminanti ambientali, al rumore e alle temperature elevate caratteristiche di molti grandi centri urbani. Ripristina le capacità attenzionali e di focalizzazione, aiuta il recupero dallo stress psicofisico. La natura favorisce l'attività fisica e facilita la coesione sociale, migliora la percezione spaziale e l’integrazione sensorimotoria. Da la possibilità di stabilire un contatto con altre specie viventi: piante, insetti, uccelli anche in aree urbane, non sottovalutiamo il valore formativo della biodiversità.
L'esposizione alle aree verdi promuove e migliora lo sviluppo cognitivo e le difficoltà emotive e comportamentali. Dai 0 ai 100 anni.
La socialità e la varietà dell’ambiente naturale promuovono la neuroplasticità e concorrono alla resilienza nel corso della vita.
Stare in mezzo alla Natura rende migliori noi stessi e il nostro rapporto con gli altri, ci avvicina all'ecosistema dal quale i tempi moderni ci hanno allontanato, ci ricorda il legame indissolubile che mente e benessere hanno con essa, ci insegna il rispetto per ciò che c'è fuori dalle nostre mura di pietra, quella là fuori è la nostra vera casa, prendiamocene cura perchè lei si prende cura di noi.
Erica Costa
Guida Ambientale Escursionistica associata AIGAE
Numero iscrizione Registro Italiano Guide Ambientali Escursionistiche SA568
Bibliografia & Sitografia
Foreste: i polmoni della terra, Corso WWF - One Planet School
Natura, mente e benessere - Dott.ssa Gemma Calamandrei. Biologa, è attualmente Primo Ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità, dove dirige dal 2018 il Centro per le Scienze del Comportamento e la Salute Mentale dell'ISS. Il suo principale interesse di ricerca è la psicobiologia dello sviluppo, in particolare lo studio delle influenze dell’ambiente sull’organizzazione precoce del cervello infantile e del comportamento, attraverso la ricerca in laboratorio e gli studi clinici ed epidemiologici condotti a livello nazionale ed europeo.