Trekking di Sardegna - Monte Novo San Giovanni / Elighe ‘e Tureddu / Sa Senepida (Orgosolo)
Al Supramonte selvaggio e affascinante appartiene anche Monte Novo San Giovanni, nel verdissimo territorio di Orgosolo. Per apprezzare appieno uno fra i più bei monumenti naturali sardi con le sue alte guglie e i panorami che offre sull’immensa foresta di Montes dalla quale svetta imponente, il trekking che va da Monte Novo San Giovanni, gira intorno a Monte Su Biu, passando per la bellissima baracca di Ziu Mulittu Iseri, arrivando al cospetto dell’imponente Elighe ‘e Tureddu prima e nell’area picnic di Sa Senepida dopo, è sicuramente la soluzione migliore.
SCHEDA TECNICA TREKKING MONTE NOVO SAN GIOVANNI - ELIGHE ‘E TUREDDU - SA SENEPIDA
Il percorso ad anello che ho intrapreso io, guidata da Hiking Sardinia, è semplice e senza grandi difficoltà di orientamento. Abbiamo solo avuto un piccolo imprevisto in quella calda giornata di fine agosto: la pioggia, che ci ha bloccato a Sa Senepida. In realtà, da lì, avremmo dovuto continuare sulla comoda carrareccia verso i cuili di Su Vadu ‘e S’Eni per poi tornare alla bellissima baracca di Ziu Mulittu Iseri verso Monte Novo San Giovanni dove avevamo lasciato l’auto, in arrivo da Orgosolo e seguendo le indicazioni per la caserma forestale di Montes.
In questo modo avremmo percorso circa 13 km in meno di 5 ore un sentiero con un’ascesa cumulativa in salita e in discesa di 539 metri, toccando un’altitudine minima di 911 metri e un’altitudine massima di 1.269 metri. Qua puoi trovare anche la traccia GPS dell'intero trekking Monte Novo San Giovanni - S'Elighe 'e Tureddu - Sa Senepida, così puoi seguire direttamente questa dopo aver scoperto in questo articolo cosa potrai vedere.
Il nostro percorso a metà mi ha comunque lasciato meravigliata e, ovviamente, con la voglia di tornare.
Sul sentiero sotto Monte Novo San Giovanni
TREKKING MONTE NOVO SAN GIOVANNI - ELIGHE ‘E TUREDDU - SA SENEPIDA
La nostra giornata inizia ripiegando le tende in cui abbiamo dormito*, dopo aver conquistato Punta Corrasi, fra le fronde della bellissima foresta di Montes, proprio sopra Funtana Bona, la sorgente del Cedrino. La foresta di Montes, dichiarata oasi permanente di protezione faunistica e di cattura, si estende dagli speroni rocciosi del massiccio del Gennargentu, all'alta valle del Cedrino, al Supramonte sino al rio Flumineddu, naturale confine ad est.
La prima tappa, la mattina presto, è la più suggestiva, la più bella di tutta la giornata. Quando si dice: iniziare con il botto.
E il nostro botto è Monte Novo San Giovanni raggiunto in macchina da Funtana Bona, ai piedi del Monte Fumai, a metà strada fra la caserma forestale di Montes (si può anche scegliere di posteggiare l’auto qui ed iniziare il percorso a piedi) e Monte Novo.
Arrivati ai suoi piedi, si apre davanti a noi una scalinata chiusa da un cancello in legno, la iniziamo a salire e sin da subito si aprono i 360 gradi di un panorama straordinario, un bellissimo regalo dai suoi pinnacoli calcarei alti fino a 70 metri.
Fra le guglie di Monte Novo San Giovanni
È proprio vero che la bellezza del Supramonte è devastante.
Dai suoi 1316 metri, da sinistra verso destra lo sguardo si perde sul Supramonte di Oliena, su Punta Cabaddaris, Punta Gattinarvu, Punta Lolloine e infine su Punta Sa Pruna. Un sali e scendi di montagne, rocce e colline che paiono danzare verso l’orizzonte trasportati da una sinfonia di colori straordinari.
E poi, sotto di noi, la foresta di Montes pare sterminata, è una lecceta primaria tra le più importanti d’Europa dove i lecci secolari raggiungono fra i 25 e i 30 metri d’altezza.
Panorama sulla Foresta di Montes
Lassù lascio un pezzo di cuore.
Il nostro trekking da Monte Novo San Giovanni poi prosegue verso la bellissima baracca de Ziu Mulittu Iseri, immersa nel silenzio e nel verde brillante di vecchi alberi, per poi circumnavigare, fra distese infinite di felci e profumo intenso di elicriso ormai secco, il Monte Su Biu e le sue pareti a strapiombo, continuando poi nel fitto bosco sotto di queste.
Un bosco dove incredibilmente gli alberi non fanno fatica a nascere nella roccia, lo attraversiamo in discesa piano piano, il terreno è morbido e umido e un tappeto di foglie, modellato dalla forte pioggia del giorno prima, ci guida verso il celebre leccio incastonato in un banco di calcare scivolato dalla montagna chissà quante centinaia di anni fa.
S'Elighe 'e Tureddu
È S’Elighe ‘e Tureddu imponente centenario che mostra quanto la natura e la vita stessa possano essere straordinarie.
Sa Senepida, con il nuovo e il vecchio cuile é il nostro punto di arrivo, nel silenzio di un bosco odoroso d’acqua dove maialini neri e rosa tentano di avvicinarsi per rosicchiarci gli zaini, senza nessun timore.
Qui un nuovo temporale estivo ci coglie ma sarà un Pandino a salvarci, il Pandino-con-Pennino ficcato in uno stereo polveroso e musica sarda a volume sostenuto, un sorridente e simpatico Sig. Toni di Forestas alla guida, nostro inaspettato asso nella manica, ed io seduta dietro su una roncola che ad ogni buca presa pregavo non mi affettasse le chiappe. La conclusione della nostra due giorni in Supramonte (il racconto del primo giorno sul Monte Corrasi è qui) ce la eravamo immaginati diversa ma questa passerà alla storia come la più divertente in assoluto!
Dovreste vederlo quant’è bello il Supramonte, dovreste davvero vedere cosa c’è oltre il nostro mare.
Rimarreste senza parole, ne sono certa.
Sotto Monte Su Biu
*[Con Ordinanza Regionale del 13/06/2014 la Regione Sardegna ha stabilito all’art. 3 lettera D il divieto di occupazione del suolo per Camper, Caravan e tende al di fuori delle aree appositamente previste e/o i campeggi autorizzati. Per campeggio si intende il montaggio di strutture tendate, mantenute stabili oltre le 48 ore o comunque nelle ore diurne. Il Comune può autorizzare la sosta da parte di singoli o il campeggio mobile organizzato per una durata massima di quindici giorni. L’autorizzazione è subordinata alla stipulazione di un’idonea polizza assicurativa di responsabilità civile e può essere sottoposta a specifiche condizioni, anche per garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie, la salvaguardia della salute pubblica e della pubblica incolumità e la tutela dell'ambiente. Il bivacco notturno, dal tramonto all’alba, è a discrezione dei Comuni o, in questo caso di Forestas, che in seguito a specifica comunicazione scritta depositata presso gli uffici comunali competenti potrebbero consentirlo per finalità di studio, di promozione del territorio da parte di soggetti accreditati o nell’ambito di escursioni effettuate da guide professioniste come, ad esempio, nel Comune di Baunei.]