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La prima volta a Venezia - cosa non perdere

Venezia è tante isole diverse con mille ambienti differenti, con una varietà incredibile di scenografie.

Angolazioni che rivelano sempre nuovi punti di vista di grande ispirazione per chi, come me, ama fotografare. Qui non sono i dettagli che fanno la differenza, bensì la visione d’insieme della città.

Essa innanzitutto è acqua, sulla quale si specchia vanitosa e orgogliosa, tra le luci arzille del sole e quelle affascinanti della notte. Come Venere da essa nasce e in essa risplende. E dall’acqua essa dipende.

Venezia è centinaia di ponti, uno più scenografico dell’altro, incastonati come pietre tra le alte case variopinte. Sembrerà strano, ma dall’alto del Campanile di San Marco solo uno se ne intravede, quello Del Lovo. Un mistero questo, svelatomi dal gondoliere chiaccherone.

Essa non è mondana quanto credevo, al calar del sole le calli si liberano del frastuono diurno delle migliaia di turisti, nei canali fanno eco solo le gentili onde innalzate dai vaporetti che si infrangono poco sotto le finestrelle delle abitazioni, i locali presi d’assalto al mezzodì tirano un sospiro di sollievo e tutto si rilassa. Echeggiano solo pochi flash delle macchine fotografiche instancabili, curiose, ingorde.

Venezia è fatta di colori, di fiori, di verde, d’azzurro e di bianco. Una tavolozza ricca con la quale il Canaletto andò a nozze!

Venezia al tramontoVenezia al tramonto

La parte più bella è stata perdersi mille e mille volte tra le sue calli sempre ordinate, tra i vicoli strettissimi e i piccoli ponti, che, puntualmente erano cechi e finivano su un canale silenzioso. E allora mi sedevo, gambe penzoloni sull’acqua, cercando di rubarle un pò del suo spirito.

L’aspetto signorile conferitoLe dagli edifici che incorniciano il Canal Grande è un tripudio di pura arte. Dal roseo Palazzo Ducale al traforato Ca’ D’Oro, dal colorato Palazzo Barbarigo al neo-barocco Palazzo Balbi. Più volte ho scelto il tragitto più lungo sul water-bus, che porta da San Marco a Cannaregio, richiamata dalla bellezza immensa del Canalone.

Ciò che mi ha veramente stupito è stato scoprire i suoi opposti (che si attraggono!): larghi viali sul lungomare di Castello e striminziti vicoli in Giudecca, ampi campi (le piazze) a San Polo e piccoli canali a Dorsoduro, eleganti e architettonici ponti allo stesso tempo grossolani e lignei.

Ciò che al viaggiatore succede a Venezia non può essere a parole spiegato. Il cuore si fa leggero, come le gondole che galleggiano eleganti, la mente si apre, come quando dagli stretti canali si esce sul Canal Grande, l’anima vola, per usare i versi di una canzone. Vola perchè ci si rende conto di far parte di un mondo a sè, nel quale la Natura si fonde con le opere artificiali. Il rosso del tramonto e il rosa dell’alba non sarebbero lo stesso senza le tegole arancioni sui quali si riflettono, dando vita ad uno skyline da sogno.

Ho soggiornato in uno yacht (per due lire, che credete! Cliccate qui!), e ogni mattina la mia sveglia erano i colori dell’alba su Venezia… Capite bene che dopo ciò viene male tornare alla quotidianità di casa propria! Un pò come succede nella vecchia pubblicità della Costa Crociere!

Oltre l’acqua, l’architettura e la storia che gravano fiere sulle sue spalle, Venezia è fatta di persone sorridenti e gioviali, che ti danno del Tu e ti fanno sentire come tra vecchi amici al bar. Si chiacchera, si ride, e quando si sta zitti, si indispettiscono pure!!! Mai scorderò il gondoliere che si imbuffò (ma per poco) perchè non gli facevo domande e mi prese per una saputella! Ho amato le sue storie ma volevo ascoltare anche il sovrumano silenzio tra i canaletti (giro in gondola imperdibile e il costo di 80 euro a coppia me lo ricorderò finchè campo!).

Venezia in gondolaVenezia in gondola
dove e cosa mangiare

Venezia poi, è buona da mangiare! Come nell’acqua essa si specchia, così dall’acqua essa ci porge dei piatti tradizionali che son la fine del mondo e che sono ottimi insegnanti di storia. Nei suoi piatti, infatti, le influenze dei popoli con i quali essa è entrata in contatto e del prestigio di cui essa ha goduto nei secoli. Le sarde in saor in assoluto il mio piatto preferito (consigliatissima la Trattoria ai Cacciatori in Giudecca), i bigoli in salsa (spaghettoni tipici), i risi e bisi (riso e piselli), il baccalà mantecato. E non dimentico i tramezzini veneziani veloci per pranzo ma che possono sfamare un reggimento perchè ripieni di tutto e di più (Osteria Al Pontil Dea Giudecca il top!)! E ancora, le piadine arrotolate, il fegato alla veneziana, e, come dimenticare, i buranelli a esse!!!

A proposito di buranelli! Se c’è una cosa da fare assolutamente in Laguna è visitare l’Isola di Burano. E’ come se tutta la felicità dell’intero universo fosse racchiusa su questa piccola isola. Sì, perchè i colori, che io associo alla gioia, qui sono i protagonisti indiscussi! Poggiare il piede sulla terraferma variopinta, dopo un bel pò di tragitto via mare, è stato come vedere l’arcobaleno all’improvviso! Spettacolo per gli occhi, un toccasana per l’umore. Tra case fuxia, turchesi e verdi, anche i celebri ricami di pizzo su lenzuola e centrini riflettono la vivacità di Burano. E non solo! Anche le tagliatelle, le mezze pezze e alcuni dolcetti sono multicolori! Una vera e propria festa per lo spirito.

Scorci di BuranoScorci di Burano

Venezia con la sua Laguna credo che sia (fino ad oggi) il più bel viaggio in assoluto. Per la ricchezza culturale con la quale sono tornata a casa, per la grande bellezza che mi ha trasmesso, per la semplicità disarmante del suo modo di vivere.

C’è solo una piccola critica che farei, ma si sa’, paese che vai e mancia che trovi. E qui si trova compresa nel conto con un pacifico promemoria prima del totale: “12% mancia”. Alla faccia dell’umiltà!!! Ehi, Signori Veneziani, come dite voi: “Amarse ma no buzararse!!! “.

Ma ci tornerò! In fondo il 12%, Venessia se lo merita tutto!!!

*** Buon Viaggio a Voi ***

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