Canyoning in Sardegna, percorsi imperdibili: Codula Fuili (Supramonte di Dorgali)
Quando il semplice trekking non basta per raggiungere i posti più belli della nostra Isola, si tirano fuori le corde, ci si imbraga per bene e ci si cala nel cuore di una terra che non smette di stupire.
Ed è quello che io ho fatto domenica, in compagnia di altri coraggiosi che, come me, non sono mai sazi della bellezza che la Sardegna offre e cercano di raggiungerne ogni angolo, perfino il più nascosto, anche se questo significa tremare un po'. Ma quando si ha a che fare con la Gennargentu Escursioni, la paura svanisce perchè la loro professionalità è il nostro lasciapassare per il divertimento più spensierato, anche appesi ad un filo a 30 metri d'altezza!
Questa volta è il turno del Supramonte di Dorgali, il Supramonte marino, situato tra le valli del fiume Flumineddu e quella del fiume Cedrino. Lasciati gli sconfinati panorami su tutto il Golfo di Orosei tipici del trekking in questa meravigliosa zona, ci addentriamo nel ventre della montagna, in un grande canyon secco, la Codula Fuili. Nella gola l'acqua manca da parecchio ma troviamo ciò che essa ha forgiato nel corso dei millenni: altissime pareti ondulate, in alcuni punti così vicine che pare si vogliano toccare, grandi massi di roccia catapultati da altezze vertiginose fermi da tempo in straordinarie posizioni e silenziose grotte che si aprono nel grembo dei costoni rocciosi.
L'ambiente che attraversiamo è molto suggestivo, là dove il sole non arriva, la penombra regala scenografie indimenticabili: profondità vertiginose, conformazioni rocciose particolari, una muraglia dai colori tenui segue un movimento sinuoso, tanto da farla sembrare viva.
I salti che ci apprestiamo a fare, uno dopo l'altro, sono adrenalinici: il primo da 8 mt è un gioco da ragazzi, il secondo, 20 mt, assomiglia più ad una calata in un pozzo, il più bello in assoluto, la corda ci accompagna in un mondo nuovo, così come il terzo, 15 mt, che però io ho fatto in stile babbo-natale-che-entra-nel-comignolo perchè non ho seguito la corda e mi ha buttato sulla roccia e quindi son scesa cantando, con le gambe stese come fossi sull'altalena. Dopo questo comico siparietto, un altro piccolo salto da 2 mt e qualche altra facile discesa attrezzata con corda fissa, si alternano ad un facile percorso di trekking che diventa via via più spazioso: le falesie si allargano e il sole inizia nuovamente ad illuminare il verde degli alberi incastonati nella pietra e i nostri visi che affaticati, ma non troppo, percorrono l'ultimo tratto con occhi speranzosi.
Sì perchè la codula si interrompe sul mare creando una spiaggia di pietre bianche levigate e noi non vedevamo l'ora di vederla!
Ancora una quarantina di minuti di cammino tra rami di alberi caduti (e conseguente ballo del limbo per qualcuno!), pietraie e stretti sentieri dentro una natura rigogliosa nonostante il terreno impervio, nell'ultimo pezzo stiamo con il naso all'insù: tra i massicci rocciosi le vie d'arrampicata sono trafficate da appassionati di tutte le età (bambini compresi!).
E poi...SBAM!
Eccola Cala Fuili, una delle incantevoli perle selvagge del Golfo di Orosei. Le candide sfumature dell'arenile e il turchese accecante dell'acqua sono in netto contrasto con il verde scuro della macchia mediterranea che la circonda, con il color mattone delle falesie che la abbracciano, con gli scogli cioccolato affioranti tutt'intorno. E' un ambiente dai contrasti forti che regalano una bellezza esclusiva!
Una delle poche cale del territorio raggiungibile in macchina, una scalinata scavata nella roccia (un po' faticosa nella risalita!) la rende accessibile non solo agli amanti del trekking e del canyoning, ma anche a chi vuole passare una tranquilla giornata in una delle cale più belle dell'Isola senza necessariamente prendere la barca (come invece avviene per Cala Luna, Cala Goloritzè, Cala Mariolu, per citarne alcune).
La troviamo affollata per essere fuori stagione, le nuvole sopra la nostra testa però non ci danno il LA per buttarci nelle sue acque! Pensiamo a mangiare (strano!), a bere, a rifocillarci dopo quattro ore di fatica e nuove scoperte. E, personalmente, a correre da una parte all'altra della spiaggia per non perdere nemmeno uno scatto!
Mi stendo sulla spiaggia per un attimo e ripercorro con la mente tutte le calate,
riascolto le istruzioni dettagliate, rivedo gli ambienti così affascinanti,
riassaporo quelle ossimoriche sensazioni che solo una discesa in corda riesce a trasmettere:
mi sento libera anche se stringo forte la corda e sento di dipendere completamente da essa,
mi sento leggera, rido, scherzo, canto pure ma i muscoli sono pronti, i movimenti prudenti,
sento di essere anche io vulnerabile ma questo mi da ancora più forza.
Nuove pazzesche emozioni, e Voi cosa state aspettando???
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(Grazie a tutti coloro che hanno partecipato rendendo questa giornata ancora più bella! E, come sempre, grazie soprattutto a chi rende possibile tutto questo con tanta pazienza e immensa professionalità!)
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Materiale necessario: scarpe da trekking, guanti da ferrata (sennò le corde Vi consumano la pelle!), una giacca a vento per i punti più esposti, zainetto con barrette energetiche e acqua e abbigliamento comodo. A tutti il resto pensa la Gennargentu Escursioni!