Cosa fare a Ozieri - Quello che le guide non dicono
Hai mai pensato di andare ad Ozieri? Ti anticipo, la risposta è no. Perchè? Ti anticipo ancora, perchè non sai effettivamente cosa fare a Ozieri.
Di Ozieri tutti sanno che è la cittadina più popolosa del Logudoro, che è in un posto indefinito poco lontano da Sassari, che c'è l'ospedale, che è quella del cambio treno Ozieri-Chilivani e, i meglio informati, sanno che in occasione della manifestazione Su Trinta 'e Sant'Andria si beve vino nuovo a fiumi.
Stop.
Ne deriva che nessuno, o quasi, va ad Ozieri se non quando il CUP, dopo tre mesi, fissa un appuntamento dal cardiologo ad Ozieri e quindi lo si preferisce ai cinque mesi di attesa all'ospedale di Olbia. E inoltre ne deriva che una discreta carovana di persone, il trenta novembre (quest'anno eccezionalmente il 1' dicembre), con calice in mano, si aggira per le viuzze lastricate della città alla ricerca del vino migliore, da inzuppare in piatti tradizionali. Al loro risveglio e ad evento terminato, questi nostri eroi però non sapranno perchè sono ad Ozieri, se ne andranno e noi saremo nuovamente da punto e a capo: hai mai pensato di andare ad Ozieri? No.
Scorci di Ozieri
Quindi con questo post mi prendo la briga di raccontarti perchè pensare seriamente di andare ad Ozieri e inizio col dirti che questa cittadina ti stupirà, qualunque cosa sceglierai di fare. E non lo dico perchè ho il dovere di dirtelo o perchè ti voglio rovinare la sorpresa ma perchè io a quella domanda ho risposto no come te per diverso tempo, poi ad Ozieri mi ci hanno catapultato in occasione dello strepitoso blog tour "Ozieri - Storia di una città e della sua anima rurale" ed eccomi qua a contare i giorni che mancano a tornare.
COSA FARE A OZIERI - SCOPRIRE LA SUA STORIA
Innanzitutto cerchiamo di capire dove è posizionata la città mettendo fine a questo luogo indefinito "vicino Sassari", anche perchè i cinquanta chilometri che le dividono non sono così pochi. Ozieri nasce in quella parte della sub regione del Logudoro meglio conosciuta come Monteacuto, nel nord ovest della Sardegna, contraddistinta dall'alternarsi melodico di colline e pianure, e cresce costruita come un anfiteatro con alte ed eleganti palazzine abbarbicate su un'altura che si aprono su una sconfinata distesa pianeggiante di tutte le gradazioni di verde. A primo impatto sembra una cittadina giovane nella quale i suoi abitanti hanno la passione per le scale (fortunatamente instagrammabili) e per l'arte classica che si sparge a macchia d'olio nelle palazzine raffinate color pastello che ospitano all'ultimo piano terrazze coperte, le celebri altane, abbellite da colonne dal fusto liscio con capitello dorico, caratteristica unica in tutta l'Isola.
Ozieri by night - dalla terrazza della Cantina de S'Ainu
Che già lì due domande te le fai. Ma non era una città giovane? Sì, giovane quanto la Cultura di Ozieri, inquadrata nel Neolitico finale, tra il 3.200 e il 2.800 a.C. Mai sentita nominare? E dai! Nemmeno in prima media? Ceramica rifinita, il culto della dea madre, il culto dei morti, la costruzione di tombe ipogeiche e strutture megalitiche, la cultura che ha fortemente condizionato le popolazioni prenuragiche dell’Isola insomma. Cosa c'entra tutto questo con Ozieri? E' proprio qui che son state ritrovate testimonianze importanti, precisamente nella spettacolare grotta di San Michele (entra in silenzio e senza disturbare i pipistrelli) che, per l'importanza rivestita a livello storico, è stata per metà demolita e per l'altra metà incoronata da una serie di case e ville nel XX secolo. E' scioccante ma ognuno ha i suoi scheletri nell'armadio dopotutto e Ozieri li conserva e li espone fra le ante trasparenti dell'interessante Museo Archeologico "Alle Clarisse".
Grotta di San Michele - particolari
E che scheletri! Un viaggio affascinante lungo mila e mila anni che tocca varie epoche e che per diversi quarti d'ora ti strappa via dal presente, a te che ad Ozieri non avresti dato un quarto di moneta romana. Quella città silenziosa attraversata da vene d'acqua sotterranee che ha messo radici su un sistema di grotte da far rabbrividire i migliori ingegneri, dalla piazza antistante l'ex convento ora museo, si inizia ad aprire ai tuoi occhi fra campanili di chiese e cattedrali e lontani rilievi... e un grande e grosso Prometeo che ti viene incontro. No, non sei in trip, si tratta di un gigantesco incastro di tessere di vetro che abbelliscono la parete della scuola media, un mosaico coloratissimo che ricalca l'affresco di Aligi Sassu, importante artista del '900, nel quale sono raccontate le vicende e i personaggi di Ozieri attraverso la metafora del dio della mitologia greca che insegnò al genere umano l’arte del vivere civile.
COSA FARE A OZIERI - ALLA SCOPERTA DELL'ARTE
E' qui che il cuore di un appassionato di street art (presente!) fa un piccolo balzo. Ma sei in una città signorile ed elegante quindi non puoi trasformarti in un cacciatore famelico di murales per cui con dignità prosegui la tua passeggiata per il dedalo di salite e discese che stringono il centro e, sempre mantenendo un certo contegno, ti incanti davanti a quella manciata di pareti colorate che fanno un gran casino dentro la tua testa. Sono poche ma, come si dice, poche ma buone. Sono i racconti della tradizione e della storia, è arte alla portata di tutti. A proposito di arte, sai che se ne sei appassionato allora devi proprio andarci ad Ozieri?
Prometeo di Aligi Sassu
La ex centrale elettrica, prima operante nell'Isola nonchè uno dei più importanti esempi di archeologia industriale della Sardegna (e già per questo da vedere assolutamente), ospita la Pinacoteca "G. Altana" nella quale rimanere a bocca aperta davanti a spettacolari opere pittoriche e scultoree di artisti ozieresi e non. Ma se vuoi che la tua permanenza nella Perla del Logudoro sia intrisa d'arte già di prima mattina o, meglio ancora, se da questa ti vuoi far cullare la sera, puoi pernottare nel centralissimo Amariglio B&B dove troverai infatti una collezione di opere d'arte e la sua estrosa artista dagli occhi blu e dalle mani d'oro pronta a saziare la tua fame artistica. Io non ti voglio dire di più ma tu fidati di me.
COSA FARE A OZIERI - CON IL NASO ALL'INSU'
Arte e storia si intrecciano e ti accompagnano dentro e fuori la città tra le opere di artisti internazionali nel Museo all’Aperto di Scultura Contemporanea 'La Pietra e il Ferro' ideato nel 1995, per arrivare poi al Museo Diocesano di Arte Sacra, l'ex Seminario situato in Piazza Cantareddu, che ospita due opere del celebre pittore, rimasto anonimo, noto come il Maestro di Ozieri. Ma in Piazza Cantareddu le opere d'arte 'alternativa' che colpiscono sono altre: i meravigliosi visi scavati dal tempo degli anziani del paese che ti fermano mentre stai facendo una foto e ti spiegano vita, morte e miracoli di Ozieri, con tanto di indicazioni date con il bastone o con la stampella per aria, che nemmeno la più preparata delle guide potrebbe eguagliare e le vecchie insegne che trionfano sugli ingressi delle più disparate attività commerciali, attraverso le quali si compie un viaggio dalle mille sfumature nella società ozierese di ieri che si proietta fiera in quella di domani.
Passeggiando ad Ozieri
E fra le alte palazzine dalle facciate che richiamano i fasti della nobile città che fu con la dominazione spagnola prima e con l'arrivo dei Savoia poi, ti si accenderà la lucetta dello street photographer e sarai pervaso da quella voglia folle accompagnata dalla primaria necessità di raccontare una storia, la storia di Ozieri attraverso i tuoi occhi. Gli stimoli sono tanti e diversi, la vita semplice della quotidianità si fermerà per sempre dentro quelle migliaia di pixel in un documentario fatto di silenzi, in una istantanea preziosa di una città che ama raccontarsi soprattutto attraverso i suoi piccoli dettagli.
Le campane, le campane io non me le scorderò più. La musica è vero, non potrà trovare spazio nella tua micro SD ma si impiglierà nei ricordi di una città il cui tempo è scandito dai rintocchi di bronzo, come in un piccolo paese, come qualche secolo fa.
COSA FARE A OZIERI - TREKKING & ESCURSIONI
Una sveglia diversa la mattina ad Ozieri, che nulla ha a che vedere con i suoni digitali di un semplice telefono. Le campane accompagneranno i primi stiracchiamenti in un letto ancora caldo, la sempre abbondante colazione e la voglia di mettersi subito in cammino alla scoperta della ricca banlieue verdeggiamente che stringe la città. E se le passeggiate in mezzo alla natura sono la tua passione, Ozieri soddisferà anche queste esigenze e lo fa aggiungendo ad una semplice escursione un carico di cultura non indifferente. Non puoi perdere la spettacolare basilica romanica di Sant'Antioco di Bisarcio e l'imponente Nuraghe Burghidu, entrambi a 10 minuti da Ozieri, il ponte romano "Pont'ezzu", le viste mozzafiato dal colle di Monserrato con la chiesa dedicata alla Madonna di Monserrat e la visita alla poco nota miniera di Su Elzu proprio a due passi dal paese verticale. Fuori dal territorio di Ozieri ma ad un tiro di schioppo dalla città, troverai anche il Lago Coghinas dai profumi intensi che accompagneranno i tuoi passi nei sentieri pianeggianti, la Riserva di Monte Lerno con i suoi panorami fiabeschi fatti di boschi fitti e piccoli specchi d'acqua e, ancora, le incredibili scenografie montane della foreste di Sa Fraigada a poco più di venti minuti.
Sa Fraigada (Foresta Fiorentini)
Solo dopo aver vissuto Ozieri fino in fondo spingiti oltre i suoi confini e, come successo dentro la cittadina delle altane, rimarrai esterrefatto da quel no come risposta.
COSA MANGIARE A OZIERI
La storia ti annoia, l'arte non la capisci, l'architettura ti lascia indifferente, per non parlare della fotografia che proprio non è il tuo campo, figuriamoci l'escursionismo che proprio ti fa stancare solo a pronunciarne la parola. Hai scrollato velocemente fino a qui e ti sei fermato. Allora inizia a prenotare la tua vacanza ad Ozieri, metti il sedere sopra un tapis roulant e preparati un litro di infuso di zenzero perchè ad Ozieri non mangerai bensì ti abbufferai senza mai saper dire no, quindi ti serve una discreta preparazione fisica.
Pane a fittas con scampi freschi, zafferano
e scaglie di bottarga (Ristorante La Torre)
Ozieri è arte della panificazione ed è tradizione nella coltivazione di grano, per cui il pane qui è un'istituzione. Prima di buttarti a pesce dentro un cesto di pane fine, celebre nel mondo come la Spianata di Ozieri, e di perderti nella croccantezza de Su Chivalzu ti consiglio una visita al museo del Molino Galleu dove conoscerai la bella storia tutta sarda che c'è dietro un alimento così comune ma così prezioso, scoprendo anche gli antichi metodi di macinazione della ditta Galleu che dal 1922 si occupa di molitura di cereali. Pane sì, ma pasta pure. Dai maccarrones de ungia a su pane a fittas è un attimo, soprattutto perdere il controllo e mangiarne a più non posso (ora capisci il perchè dell'infuso allo zenzero).
Consiglio mangereccio: Su Chivalzu con ricotta fresca e una cascata di miele millefiori, colazione, merenda, pranzo o cena non importa.
Chivalzu, ricotta fresca e miele (Sa Domo 'e Sa Olia)
E visto che tutto quel parlare di farine ti farà venire fame, il ristorante pizzeria La Torre è il posto perfetto dove iniziare il viaggio enogastronomico che corre dalla parte opposta della bilancia. Dalla selezione di pizze gourmet ai piatti più ricercati l'attenzione alle materie prime utilizzate è puntigliosa all'inverosimile. Il risultato è una cucina versatile di mare e di terra dove i piatti tradizionali incontrano una giocosa e moderna sperimentazione; le papille gustative si meravigliano ad ogni portata.
Consiglio per gli acquisti: Pane a fittas con scampi freschi, zafferano e scaglie di bottarga oppure la pizza a base di pancetta croccante, trombette dei morti e stracciatella (e la dieta zitta e muta).
Carne salada di bue rosso, emulsione di pappa reale,
salsa verde, peperoncino (Pizzeria La Torre)
Non solo farine e pane ad Ozieri però. Forse non sai che due attività rilevanti della zona sono la viticoltura e la zootecnica. Dalla prima, grazie all'unione di viticoltori di professione e viticoltori per passione nell'Associazione Alvarega, risorgono dalle ceneri i vigneti di uva Alvarega che han dato vita, assieme alle uve Redagliadu, al Nobile Tola, un vino che affonda le sue antiche radici nelle colline ozieresi, il primo vino imbottigliato e prodotto ad Ozieri. Una grande soddisfazione e grande motivo di orgoglio per una città attenta alle proprie origini in ogni campo. L’Alvarega è un vino bianco che grazie al suo gusto secco e morbido ben si accosta ai piatti di mare e a base di funghi, come anche a Sa Greviera tipica di Ozieri (quella dell'azienda Piras è la bontà fatta a formaggio svizzero-sardo) e ai formaggi di media stagionatura come quelli dell'azienda Cabigliera Zidda la cui bottega in Piazza Carlo Alberto è una meta imperdibile della tua passeggiata ozierese.
Cabigliera Zidda Formaggi
SU TRINTA 'E SANT'ANDRIA
E quale momento migliore per scoprire Ozieri in tutto il suo succulento fascino se non in occasione de Su Trinta 'e Sant'Andria? Sabato 1' dicembre la città si trasformerà in una Babilonia profumata d'uva. E' la festa del vino nuovo, una notte bianca durante la quale gli ozieresi aprono le proprie cantine, nei palazzi storici e in sos magasinos vestiti a festa, offrendo il vino nuovo sia ai compaesani che ai visitatori che giungono da ogni parte della Sardegna. Non solo vino però, i piatti tipici infatti arricchiranno il giro dei tanti partecipanti che passeggeranno per le viuzze con il calice in mano (capatina obbligatoria nella cantina super curata di Sos Piseddos 'e Sevadore Asole e in quella di pietra De S'Ainu).
Come funziona? Acquisti il calice per 10 euro e hai la possibilità di degustare i vini di tutte le cantine dislocate per il centro fra musiche e balli per un'intera notte che difficilmente dimenticherai, sempre se non alzi troppo quel calice!
Aperitivo al Palace Cafè in attesa di Sant'Andria
E' un evento che prende spunto dall'antica tradizione di reciproco invito fra i produttori locali ad assaggiare il vino nuovo nelle proprie cantine, un invito che da diversi anni è esteso a tutti nell'ottica della valorizzazione della cultura e dell'enogastronomia locale. Una vera e propria festa durante la quale scoprirai la bellezza di Ozieri attraverso le persone, le storie, i sorrisi, l'impegno e la passione in questa giornata intensa oltre tutte le apparenze, sebbene bellissime, di una città che pare più una piccola borgata dove tutti si conoscono e collaborano attivamente per raggiungere una meta comune: continuare a far brillare Ozieri nei secoli.
E, ai miei occhi, in questo compito stanno perfettamente riuscendo. Ozieri brilla. Davvero.
*** DOVE DORMIRE A OZIERI - TUTTI I CONSIGLI ***
Amariglio Bed & Breakfast - Piazza San Sebastiano, 3, Ozieri (in pieno centro)
Santu Larentu Bed & Breakfast - Loc. San Lorenzo, Ozieri (nella pace della campagna)
Agriturismo Sa Domo 'e Sa Olia - Strada Statale 199 di Monti 0,3 km, Ozieri (una vista favolosa sulla città)
Agriturismo B&B Tramentu - Via Martiri delle Foibe snc Reg. Tramentu, Ozieri (e ha pure una piscina meravigliosa)
*** DALLA COLAZIONE ALL'APERITIVO ALLA CENA - INDIRIZZI UTILI ***
Laboratorio artigianale "Artigiani del Dolce" della Famiglia Peano - Loc. Traccone, Ozieri
Pasticceria L'Artigiana - Via Alcide De Gasperi n. 10, Ozieri
L'Antico Caffè Svizzero aka Lo Svizzero - Via Vittorio Emanuele n. 2, Ozieri
Palace Cafè - Via Vittorio Veneto n. 2/4, Ozieri
Ristorante Pizzeria La Torre - Via Cascata del Cantaro n. 1, Ozieri
Ristorante Il Teatro - Piazza Giuseppe Garibaldi, Ozieri
Agriturismo Sa Tanca 'e Muros Rujos - Reg. Mesu 'e Rios, Ozieri
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Un ringraziamento particolare alle organizzatrici del primo blog tour ad Ozieri, Giuseppina e Maria Vittoria, senza le quali io probabilmente non sarei mai andata ad Ozieri e non me ne sarei mai innamorata. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno appoggiato l'idea, dall'Amministrazione Comunale a tutte le attività che ci hanno viziato facendoci conoscere a fondo la loro città. E un grazie immenso ai miei compagni d'avventura senza i quali tutto questo non sarebbe stato così indimenticabilmente bello.
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