Samugheo - Capitale dell'artigianato tessile in Sardegna

Sono stata per la prima volta a Samugheo, nel cuore della Sardegna, su invito, ricevuto per l'inaugurazione alla mostra NARAMI - Antologica del tappeto sardo, esposta al MURATS Museo Regionale Arte Tessile, nell'estate del 2019, durante l'ormai celebre TESSINGIU, la mostra dell'artigianato sardo, e andai via con la voglia di tornare perchè quelle poche ore mi avevano stuzzicato la curiosità. Quest'anno TESSINGIU è giunto alla sua 53' edizione e in questo rocambolesco 2020 sono tornata a Samugheo più volte nel corso dell'estate, perchè ho avuto l'onore (e l'onere) di curare la comunicazione dell'evento in piedi da più di mezzo secolo.

Una delle sfide lavorative più grandi fino ad oggi, sicuramente il progetto più interessante che io abbia mai seguito.

Lasciando da parte la strategia adottata, i numeri inaspettati ottenuti e i tecnicismi del caso (sapete che noia di articolo sennò!), vi voglio piuttosto raccontare Samugheo come ho deciso di raccontare TESSINGIU: andando oltre. 

COME ARRIVARE A SAMUGHEO

Samugheo, capitale dell’artigianato tessile in Sardegna vi aspetta per mostrarvi la sua anima autentica e completamente sconosciuta.

Ma prima di continuare vi do qualche numero. Samugheo dista:

  • da Cagliari 112 km 
  • da Olbia 180 km 
  • da Sassari 125 km 
  • da Oristano 42 km
  • da Nuoro 86 km

Qualsiasi strada scegliate, uno spettacolo naturale vi guiderà fino a Samugheo, al centro della mia Isola.

Verso SamugheoVerso Samugheo
COSA FARE A SAMUGHEO

Una cittadina che vi aspetta tutto l'anno. Certo è che durante il periodo estivo, quando è possibile visitare la mostra dell'artigianato sardo nella grande Ex Cantina Sociale, in via Brigata Sassari, e le mostre estemporanee al Museo di Arte Tessile Sarda, in via Bologna, è tutt'altra cosa.

Segnate per la prossima stagione calda un weekend a Samugheo, ci sono una miriade di cose da fare!

Una passeggiata lungo il suo centro storico, ad esempio. Vi svelerà, fra gli antichi e tipici portali in legno, murales che raccontano in silenzio il patrimonio inestimabile tramandato da secoli: la tessitura artigianale.

Preparate anche le scarpe da trekking perchè il Castel Medusa vi attende. Pochi chilometri dal centro, una misteriosa rocca circondata da colli solitari, gole e dirupi, in uno scenario impervio e spettacolare, vi sussurrerà la leggenda di Medusa, antica divinità pagana della Sardegna.

Fra le dolci colline, dorate d'estate, che avvolgono Samugheo, la vostra attenzione verrà rubata dai solitari “pinnetos” , strutture circolari, evoluzione della capanna nuragica e dello stesso nuraghe, che trovate in diverse parti della Sardegna costruite in pietra e legno, a Samugheo realizzate interamente in trachite, la pietra locale, perfettamente integrate nel paesaggio naturale.

Il panorama attorno al Castel MedusaIl panorama attorno al Castel Medusa

Ricordate di fare incetta del pane tipico di Samugheo, Su Tzichi, reso unico dalla particolare lavorazione artistica, messa a punto nelle fasi precedenti la cottura. Dove mangiare e dormire?
Un paio di consigli, in pieno centro, trovate: il Ristorante Albergo Bar Pizzeria da Bittu Roberto e il Bar Ristorante Pizzeria B&B Ruota Libera, sono stata in entrambi e sono stata benissimo, super coccolata!

A Samugheo c'è qualcosa che non potete mancare di fare ed è quello che ho scelto di fare io per raccontare TESSINGIU al mondo.

Andare a curiosare nei laboratori e negli show room degli artigian-artisti di Samugheo, farsi narrare la loro storia per rimanere meravigliati per quanto hanno in comune e, allo stesso tempo, per quanto unici siano.

All'inizio saranno un po' diffidenti, è la nostra anima sarda così, ma piano piano vi apriranno le porte del loro mondo e voi, ingordi di qualcosa che non sapevate potesse affascinarvi a tal punto, tentennerete sulla porta, evitando i saluti, pregando di ascoltare ancora un po' quegli occhi carichi di passione.

Laboratorio Tessile Isabella Frongia - SamugheoLaboratorio Tessile Isabella Frongia - Samugheo

A Samugheo l’arte della tessitura è un prezioso retaggio tramandato di madre in figlia.

Maria Susanna all’anagrafe ma Usanna per tutti, 88 anni scontati a 86, apre il suo laboratorio di tessitura, con telai a mano, nei primi anni ‘60, Isabella Frongia nasce e cresce in mezzo a fili di trama e ordito, Anna Maria sua cugina anche. E’ stato naturale, per due allora ragazzine, portare avanti il laboratorio e il lavoro, sinonimo di passione, che da sempre riempie le loro vite di colori, trame e tradizioni.

Oggi tessono tutte e tre insieme al numero 10 di via Gramsci, nel centro di Samugheo, ancora su antichi telai, rigorosamente a mano, le uniche a farlo.
Si distinguono per la sapiente realizzazione artigianale delle antiche tecniche di tessitura locale, cavallo di battaglia è quella “a tauledda a battoro in posta”, e per l’attenta cura del passato che si intreccia con presente e futuro fra i fili delle loro creazioni.

Arte Sarda Il Tessile - SamugheoArte Sarda Il Tessile - Samugheo

Era una ragazzina Manuela quando ha iniziato a lavorare fra i telai di Samugheo sognando di fare la maestra. Franco, dopo la scuola, correva ad armare tessuti negli storici laboratori tessili, al tempo veniva corrisposto un piccolo gruzzoletto per ogni striscia di tessuto creata, fra un passo di trama e una battuta, e il sogno di avere una moto lo spingeva lì il più veloce possibile.

Si son sposati a 23 anni e, forti delle loro passate esperienze al telaio, hanno aperto nel 1988 il loro laboratorio artigianale Arte Sarda Il Tessile, consci di essere gli eredi di una tradizione secolare.

Tappeti, tendaggi, cuscini, tovaglie, asciugamani, borse e altrettante realizzazioni straordinarie tutte a telaio con l’applicazione di due tecniche tradizionali: “a un'in dente”, ad effetto trama dove non si vede l'ordito e “a pibiones” che descrive i motivi a rilievo ad acini d'uva, adatta a resistere all'usura. Tutto realizzato con materiali e motivi tradizionali, ben si inserisce armonicamente sia nell'arredamento classico che in quello moderno, grazie al loro occhio attento all’innovazione ma fedele alla tradizione.

Laboratorio Tessile SARTAPP - SamugheoLaboratorio Tessile SARTAPP - Samugheo

Ero già stata nel grande laboratorio tessile di Carlo, Fabrizio e Stefania Sanna durante la mia prima visita a Samugheo e sono stata felicissima di rivederli e metterli ancora una volta davanti al mio obiettivo.

SARdegna TAPPeti è solo uno dei significati contenuti all’interno dell’effervescente logo che porta i colori del Mandrolisai e che simboleggia il nuovo inizio, nel 2005, di un’azienda storica di Samugheo, quella nata nel 1978 dalle sapienti mani di Basilio ed Elisabetta Sanna.

Carlo, Stefania e Fabrizio sono gli eredi del lavoro e della profonda conoscenza dell’arte del tappeto sardo, oggi alle redini di un’azienda dentro alla quale insieme ideano, disegnano, creano e guardano al futuro con ottimismo.

Fra le loro mani progetti ambiziosi che parlano di Sardegna dentro trame elaborate che arrivano sulle passerelle internazionali. L'attenzione all'innovazione e alla contemporaneità e la richiesta crescente di modernizzazione del mercato non piegano il loro forte legame con la tradizione e la cultura più profonda che si intrecciano nei loro lavori sinonimo di opere d'arte.
Il loro futuro è scritto nella loro storia più antica ed è qui che costantemente lo ricercano.

Laboratorio Arte Tessile - SamugheoLaboratorio Arte Tessile - Samugheo

Gli abitanti di Samugheo si distinguono di certo per essere attivi, ambiziosi e intraprendenti. E fra di loro, i figli, Giuseppe e Graziella, di Anna Maria Sanna, con la nuora Luigia, ne sono uno degli esempi più ammirevoli.

Dall’azienda fondata dalla madre nel 1968 è nata Arte Tessile, una realtà prospera che, nel tempo, si è specializzata nella fornitura di manufatti tessili per strutture alberghiere e ricettive alle quali non vengono offerti solo gli eleganti coordinati per le camere da letto, come tende, copriletti, testiere letto, scendiletto, cuscini e lampade, o per l’arredo della tavola e del bagno. Alla produzione tessile si è infatti aggiunta, negli anni, una collezione di mobili che combinano esterni in tessuto a strutture in legno e in ferro battuto per offrire ai propri clienti la possibilità di arredare la propria struttura e le proprie case con il gusto unico del piccolo paese al centro della Sardegna senza così perdere il pregio e la qualità della manifattura isolana.

Come da tradizione, non mancano i meravigliosi tappeti dai disegni classici tradizionali o contemporanei. La tessitura è realizzata su telai semimeccanici che consentono l’esecuzione artigianale della tecnica a pibiones, nelle varianti del tuttopieno e del semipieno.

Laboratorio Manifatture Tessili Deidda - SamugheoLaboratorio Manifatture Tessili Deidda - Samugheo

Due grandi occhi blu silenziosi si intrecciano a due grandi occhi verdi chiaccheroni, quattro mani per una moltitudine di eleganti tessuti d'arredo che evocano la secolare tradizione di Samugheo.

Maria Giovanna e Antonello Deidda imparano a tessere da giovanissimi, lei, come tutte le ragazze di Samugheo, a casa con il telaio artigianale della mamma, lui nei laboratori locali come lavoretto dopo scuola. Entrambi proseguono poi con un percorso professionale presso le diverse aziende tessili del paese, fino al 1993 quando Maria Giovanna apre la sua attività Manifatture Tessili Deidda venendo poi affiancata da Antonello, suo fratello. La preziosa esperienza e conoscenza nella lavorazione artigianale li portano nel tempo ad allargare il loro primo piccolo laboratorio: arrivano grandi telai Jaquard, un’imponente avvolgitrice di tessuto e una roccatrice, diversi telai di diverse misure ed un ritorcitoio.

La produzione del laboratorio artigianale, posto in posizione centrale e rialzata a Samugheo, tanto che si gode di un bellissimo panorama sui tetti rossi, è incentrata sulle telerie dai pregiati ed eleganti ornati, in lino e cotone, lavorati artigianalmente con la tecnica a rilievo a pibiones, realizzata su telai semimeccanici, da Antonello che, oltre ad essere un tessitore fuoriclasse, è anche un profondo conoscitore della meccanica dei suoi telai che riesce a sistemare e riparare ad ogni loro brontolio.

Laboratorio Maria Antonia Urru - SamugheoLaboratorio Maria Antonia Urru - Samugheo

Era il 1981 quando Mariantonia ha aperto il suo laboratorio tessile a Samugheo, dopo aver appreso la tecnica fra le mura domestiche sin da ragazzina, confezionando il suo corredo nuziale. Lo ha aperto senza pensare a quello che sarebbe diventato, così, per pura passione per l’arte della tessitura, lo avrebbe tenuto aperto fino a che lei avrebbe avuto la forza, poi pensione, nipoti da godersi, una vecchiaia a riposo e...e invece non è proprio andata così.

Madre di quattro figli maschi, Mariantonia URRU oggi è un brand celebre, un’azienda di successo, energica e produttiva e lei, una signora minuta vicina agli ottanta dalla tangibile umiltà, ha ancora le mani fra trame e orditi, fra i filati colorati e con le idee ben chiare: tessere significa comunicare, comunicare significa creare relazioni, fra lei, la Sardegna e il mondo.

Affiancata e sostenuta dai figli che ideano, disegnano e progettano le linee degli spettacolari tappeti, insieme a noti designer sardi e internazionali che l’hanno resa celebre anche oltre i confini dell’Isola, Mariantonia Urru si differenzia per l’idea di innovazione tecnologica come volano per la tradizione artigianale. La combinazione di diverse tecniche di tessitura sarda, su diversi telai, con diversi materiali è il giusto compromesso per continuare a vivere fra presente, passato e futuro.

Laboratorio Tessile Medusa - SamugheoLaboratorio Tessile Medusa - Samugheo

Nei dintorni di Samugheo, come vi ho già raccontato, ci sono i resti di un castello costruito nel fondo di una valle, nascosto, fra colli verdeggianti, gole e dirupi. Un castello di cui poco si sa ma attorno al quale girano parecchie leggende, tutte attorno al misterioso personaggio di Medusa.

E’ il Castel Medusa ad aver dato il nome alla storica attività tessile di Samugheo, aperta negli anni ‘60, che Marcella e Daniela Sanna, due sorelle (gemelle) lungimiranti e intraprendenti, hanno rilevato alla sua chiusura nel 2004. Un nome evocativo che hanno poi deciso di mantenere per il loro laboratorio Tessile Medusa.

Entrambe cresciute al telaio, come accadeva fra le mura domestiche di Samugheo fino a non molto tempo fa, è stato per loro naturale percorrere la strada dell’imprenditoria tessile nel cui panorama si sono distinte, con abilità e competenza, per aver innovato il sapere artigianale, essendo state capaci di sentire e cogliere stimoli e impulsi che la contemporaneità ha messo loro davanti.

I tessuti realizzati su telai manuali o semimeccanici, portano il segno della tradizione nella tipica lavorazione a pibiones e dell’evoluzione artigianale nei disegni ornamentali che traggono ispirazione da tutto ciò che è Sardegna: profonda cultura, campi di fiori colorati, promettente futuro, orizzonti blu, turchesi e azzurri, legami profondi.

Laboratorio Tessile Giuseppe Pippia - SamugheoLaboratorio Tessile Giuseppe Pippia - Samugheo

Il patrimonio più prezioso a Samugheo è un telaio che passa di generazione in generazione, meglio ancora se dentro un laboratorio tessile dove di telai ce ne sono diversi che, magari, tessono da mezzo secolo ascoltando storie antiche, telai che hanno visto figli prima e nipoti dopo sgambettare, crescere e diventare abili tessitori.

Quelli di Maria Antonia Deias sono robusti veterani semi-meccanici che raccontano una storia profonda che i suoi figli Giuseppe e Antonia Pippia continuano a narrare, insieme ad Alice, giovane nipote e tessitrice sognante, nella produzione di tappeti che ripropone fedelmente forme, figure e colori appartenenti al ricco patrimonio iconografico della Sardegna e di Samugheo.

Nel loro lavoro si riflette l’evoluzione della produzione manifatturiera che cambia senza perdere la sua natura, che si adegua così al gusto moderno pur restando fedele ai canoni della tradizione.
La tecnica maggiormente impiegata è quella che caratterizza i lavori realizzati dagli esperti tessitori del piccolo borgo nel centro dell’Isola, "a pibiones", il punto in rilievo del nodino infatti evoca la forma degli "acini di uva", pibiones appunto.

La lista è ancora lunga ma io mi fermo qua nella speranza di avervi un po' incuriosito su questo prezioso tesoro sardo che donne e uomini, giovani e meno giovani, a Samugheo custodiscono gelosamente e con il quale creano meraviglie che hanno da tempo superato i confini italiani portando la Sardegna in giro per il mondo.

Potrete ammirare e acquistare i loro manufatti artistici direttamente nei loro laboratori e durante la 54’ Mostra dell'Artigianato Sardo che si terrà durante l'estate 2021. Chissà, magari ci vediamo lì.

Ho ancora tanto da conoscere, imparare ed esplorare laggiù, non vedo l'ora di tornare a Samugheo dove tutti mi hanno fatto sentire a casa, sebbene fossi a duecento chilometri dalla mia, e dove, ancora una volta, ho imparato che andare oltre è la giusta direzione.

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