In Sardegna autunno è sinonimo di Barbagia, di bellezza e di tradizione.
In Sardegna l'autunno si trascorre rigorosamente alla scoperta della Barbagia, regione dove gli ambienti selvaggi si sposano con l'ospitalità celebre della sua gente, dove le tradizioni millenarie trovano la loro modernità, dove ci arriva, come sempre dico, solo chi sa guardare oltre la superficie dell'Isola.
Lasciata la magnifica Costa Verde, mi rimetto sulla SP 66 e poi imbocco la SS 126 direzione Arbus, che incontro nel mio tragitto, dopodichè Guspini, dove mi perdo facendo sette volte il giro del paese (ma questa è ordinaria amministrazione), proseguo quindi per San Nicolò d'Arcidano e Terralba, anche se volevo passare per Marceddì (ma avete capito qual è l'ordinaria amministrazione!), e da Marrubiu imbocco poi la SS 131 direzione Oristano. Da qui Cabras dista una manciata di chilometri ed è uno dei miei posti preferiti della zona dove mi piace tornare molto spesso.
Dopo aver dormito poco e niente dentro la tenda (ah! io e le mie idee!), sebbene fosse molto presto, ho riordinato tutto nel giro di una decina di minuti e son ripartita nel silenzio di una già calda mattina.
Da Porto Pino mi rimetto in macchina e seguo quindi per Carbonia, poi per Iglesias e poi per Gonnesa, dopodichè mi ritrovo ad attraversare una delle strade panoramiche più suggestive di tutta la Sardegna, la Strada Provinciale 83, quella che passa davanti al faraglione Pan di Zucchero, per intenderci. Scoperta l'anno scorso per la prima volta, anche la seconda non può che togliermi il fiato. La percorro piano, assaporando emozioni vecchie che riscopro essere ancora nuove.
Lasciata la meravigliosa Barbagia di Seulo con le sue montagne verdi, mi appresto ad arrivare al mare a sud-ovest, precisamente a Porto Pino, terza tappa del mio lungo on the road.