Alla scoperta di San Pantaleo
San Pantaleo, piccola frazione di Olbia, nella parte nord orientale della Sardegna, è un paesino gioiello incastonato tra magnifici colossi granitici e adagiato su un poggio rialzato dal quale si gode di un panorama mozzafiato, soprattutto quando soffia il maestrale che ripulisce dalla foschia, lo sguardo spazia dal golfo di Cannigione fino alle Isole dell’Arcipelago di La Maddalena toccando le bianche cime della Corsica.
San Pantaleo è l’affascinante paese di pietra fra le montagne a cinque chilometri dal mare dove io ho la fortuna di essere nata e cresciuta, dove vivo tuttora e dove, con questo articolo, ti porterò virtualmente alla scoperta, in attesa di guidarti una volta arrivato qui.
STORIA E LEGGENDA DEL PAESE DI SAN PANTALEO
Secondo la leggenda più antica, un magico popolo composto da fate, giganti e guerrieri, nella regione delle alture, venne misteriosamente pietrificato. I grandi massicci di granito argentato, divennero così un piccolo ventre roccioso nel quale ospitare il piccolo paese di pietra che prese il nome, tanti secoli dopo, di San Pantaleo.
La storia però è un'altra. Il primo insediamento sorse probabilmente già nel primo Medioevo, lo sta a dimostrare lo stesso nome, San Pantaleo; il culto del Santo, giovane medico di Nicomedia, fu importato nell’isola al tempo della dominazione bizantina. Il posto fu però poi abbandonato, come avvenne nella maggior parte del territorio gallurese, e rimasero solo i resti della chiesa.
Passeggiare fra le case più vecchie di San Pantaleo
Il ripopolamento della zona riprese nell’Ottocento, nel 1894 gli abitanti degli stazzi della zona chiesero al Vescovo di Tempio Pausania, cittadina a cinquanta chilometri da San Pantaleo, l’istituzione della parrocchia con lo scopo di creare un punto di riferimento religioso e sociale e, come è accaduto per altri paesi della Gallura, gli stazzi si moltiplicarono intorno alla chiesa, ricostruita poi nel 1903.
Le case, quasi tutte ad un piano, avevano la struttura essenziale dell’abitazione degli stazzi galluresi, dove le camere venivano aggiunte lateralmente man mano che se ne presentava la necessità e dove tutt’intorno si produceva il necessario per il fabbisogno familiare.
Fra le viuzze del centro storico di San Pantaleo
Avvolto nel silenzio fino ai primi anni ’60, con il fervore internazionale dovuto ai neonati Porto Cervo e Consorzio Costa Smeralda, San Pantaleo è stato riscoperto da numerosi artisti, pittori, decoratori e scultori arrivati qui dall’Inghilterra, dalla Germania, dalla Scandinavia e dalla Francia, che hanno trovato in San Pantaleo, sebbene vicino ai luoghi affollati e chiassosi del jet set planetario, un’atmosfera sospesa nel tempo, autentica, pura.
Come dar loro torto?
Il clima che si respira riempie il cuore di gioia, tutto tace, il traffico sul serpente di asfalto che lo attraversa è minimo, tutto brilla sotto la luce del sole, la delicatezza dei profumi nell’aria è energizzante; la mattina aprire le finestre e ritrovarsi avvolti da una scenografia naturale argentata, accompagnata da un arcobaleno di colori, è una festa per l’anima, il pomeriggio le voci dei bambini che corrono sicuri nella piazzetta da un senso di pace; la gentilezza della sua gente è esemplare, così come il loro senso di appartenenza alla piccola comunità di granito.
Negli ultimi decenni, di conseguenza, si è assistito ad un crescente sviluppo demografico e urbanistico che ha cambiato l’aspetto originario del piccolo centro che mantiene comunque la genuinità dell’antico villaggio gallurese.
VIVERE A SAN PANTALEO
In ogni stagione dell’anno San Pantaleo è una nuova scoperta.
Inverno a San Pantaleo
In inverno il silenzio padroneggia e quando capita che nevica lascia tutti a bocca aperta. Tutto diventa ancora più affascinante sotto quello strato morbido, persino la cornice montuosa appare debole e soffice.
In primavera ogni angolo delle vie è fiorito quasi a festeggiare naturalmente il risveglio della vita che qui, durante l’inverno, si è assopita. I primi timidi viaggiatori, le prime magliette a maniche corte dei bimbi che iniziano a scorrazzare in piazza, i primi tavolini dei bar sistemati all’aperto, le prime manifestazioni paesane per spingere l’annoiato turista dalla Costa a riscoprire le profonde e antiche tradizioni galluresi.
In estate San Pantaleo si anima e calorosamente accoglie frotte di turisti giunti da lontano ma anche gli abitanti dei paesi vicini non si fanno sfuggire il fascino di una chiacchierata sulle panchine granitiche davanti alla chiesa, un aperitivo sotto un arco di bouganville, un assaggio delle nostre usanze culinarie. Per non parlare dell’evento più chiaccherato diventato ormai imperdibile fra i turisti: il mercatino di San Pantaleo del giovedì mattina.
In autunno la caoticità inizia a svanire e il paese sembra respirare a pieni polmoni la ritrovata pace, anche se segretamente ha già iniziato il conto alla rovescia dei giorni che mancano all’arrivo dell’estate successiva.
Granito e colori a San Pantaleo
Profumo di montagna a due passi dal mare, San Pantaleo gioca degnamente il ruolo di paese perfetto nel quale trascorrere le vacanze, vista la presenza dei servizi offerti e la sua felice posizione, e, soprattutto, grazie alla quiete e alla cordiale ospitalità che qui padroneggiano.
Trascorrere qui un weekend o l’intera estate è assai piacevole, ma viverci è supremo.
COSA FARE A SAN PANTALEO
San Pantaleo è avvolto dal granito e, come un fiore che non si arrende alla fredda roccia, è nato da esso contro ogni previsione ed esso lo ha plasmato come il suo fiore migliore.
Fra le prime cose da fare a San Pantaleo c’è una lenta passeggiata fra le sue viuzze, le case più vecchie le troverai di roccia vestite, a tratti rosa, a tratti grigio chiaro, mentre fra quelle nuove il granito lo scorgerai nei dettagli degli ingressi, delle finestre e nei pavimenti. Una passeggiata nella storia che ha segnato il suo presente e che detta il suo futuro, in parte l’ho raccontata qui, “C’era una volta San Pantaleo”, puoi leggerlo mentre passeggi nel borgo gallurese, ti sarà d’aiuto per vedere qualcosa che non c’è più ma, allo stesso tempo, c’è ancora.
Panorama da Monte Due Zero
Cammina piano, assaporane ogni dettaglio. Te ne innamorerai.
Infilati fra le viuzze striminzite cominciando da Via Molise, Via Puccini, Via Ozieri, Via Viareggio dove troverai il vecchio e piccolo cimitero, e ancora Via Terranova, Via Torres, inforca poi Via della Basilica dove troverai la Chiesa e l'iconica piazza di San Pantaleo, e dopo Piazza Verdi, per perderti poi fra Via Oberdan, Via Azuni, Via Caprera fra gli stazzi restaurati rivestiti di edera che cambia abito ad ogni stagione, scendi fino alla fine di Via Zara dove la strada che porta via da San Pantaleo sembra perdersi nelle grotte scure delle montagne imponenti.
Ascolta il silenzio, ti racconterà una storia che non dimenticherai.
I dettagli di San Pantaleo
Nelle belle stagioni curiosa nelle gallerie d'arte di Nicola Filia e di Bob Marongiu, di Gaspare Da Brescia e di Michele Greco, ficcanasa fra le esposizioni fantasiose del fabbro-artista Davide Solinas e dei Fratelli Manca, fruga fra le stoffe colorate e fra i gioielli fatti a mano nei negozietti estrosi, locali piccoli e graziosi, chiacchera con i personaggi stravaganti, fatti raccontare perchè hanno scelto un paesino della Gallura, ognuno di loro ha una storia bellissima che ti farà capire cosa c'è qui che da un'altra parte non c'è. Riempiti i polmoni di profumi sardi che si amalgamano con quelli venuti da lontano, perditi nell'atmosfera glamour e rustica, mai artefatta, che nei mesi caldi i turisti fanno a gara per vivere.
Fra i sentieri di San Pantaleo
Con il fresco invece puoi scarpinare su e giù per i boschi che cingono San Pantaleo e scoprire la bellezza dei sentieri che si snodano tutt’intorno, entusiasmanti percorsi fra le colline rocciose s’inerpicano sotto le punte di Sant’Andrea, Pelchia Manna e Pelchia Minori, percorrendoli ti porteranno ad altezze mozzafiato, dalle cime potrai perderti negli sconfinati orizzonti blu da una parte, verdi e argentati dall’altra.
Il trekking allo Stazzo Li Pinnitteddi, dal basso grado di difficoltà, a quota 320 m. s.l.m, è una tra le cose da fare assolutamente a San Pantaleo. Bada però che i sentieri di trekking non sono segnalati ma puntellati da omini di pietra, piccole composizioni di rocce impilate per segnalare la via, quindi è bene rivolgersi a guide esperte perchè perdersi è molto facile.
Trekking a San Pantaleo
Puoi anche raggiungere un posto segreto dal quale godere di una vista indimenticabile sui tetti rossi sui quali massi imponenti fanno da guardiani, ma dovrai rivolgerti a qualcuno del posto; in pochi sanno dov’è il Monte Due Zero, un pugno di rocce granitiche spianate dove sedersi, incrociare le gambe e aspettare che il sole cali e colori di rosa le montagne, immersi nel verde e nel silenzio che, ormai avrai capito, qui è rivelatore.
COSA E DOVE MANGIARE A SAN PANTALEO
Durante la tua permanenza a San Pantaleo ci sono almeno tre piatti della tradizione che dovrai assaggiare: la Zuppa Gallurese, lu Casgiu Furriatu e la Mazza Frissa, qualsiasi sia la stagione, da annaffiare con l'immancabile Vermentino di Gallura D.O.C.G.
San Pantaleo è così piccolo che è quasi incredibile contare più di quindici locali fra ristoranti, pizzerie, trattorie e piccole stuzzicherie. Quasi tutti aperti solo durante le belle stagioni, in ogni locale di San Pantaleo mangerai bene e, cosa più importante, la loro varietà nelle proposte ti costringerà a rimanere minimo cinque notti per poterli provare tutti, pranzo e cena (tranquillo, abbiamo una quantità indefinita di alberghi e bed&breakfast fra i quali potrai scegliere). Ma, ciò che ti rimarrà dentro, oltre ai sapori prelibati saranno le persone che ci lavorano e che nella loro piccola realtà hanno investito l'intera vita.
Dove mangiare a San Pantaleo
San Pantaleo è un po' la moda del momento ma, almeno qui, moda non è sinonimo di superficialità, in ogni ristorante ti sembrerà di essere come in famiglia, a casa, perchè il piccolo paese ha una sola ed unica ambizione: che tutto rimanga così com'è, semplice, genuino e delicato dove le novità si intrecciano con la tradizione, la storia e la nostra cultura.
Dalla bellezza raffinata dei piatti di Giagoni in Piazza di cui godere tutto l'anno, alle pizze leggere e gustose dell'Ichnos e de L'Emme che si possono gustare durante tutti i 365 giorni, passando per il risotto alla pescatora del Ristorante da Tito un must have della stagione estiva e la zuppa gallurese della Trattoria da Nicolino, aperta tutto l’anno, troverai di che saziare stomaco e anima. Ma non prima di aver gustato l’aperitivo più ricercato della zona nell’iconico Caffè Nina e aver provato i dolci sublimi di Isa Pasticceria.
Solo dopo tutto ciò potrai dire di essere davvero stato a San Pantaleo e di essertene definitivamente innamorato, perchè credimi succederà.
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