Ho scoperto per la prima volta Mamoiada qualche anno fa, nel silenzio delle sue giornate di novembre, in punta di piedi e con il cuore che batteva forte. Son tornata due volte quest'anno, con il caldo di inizio estate per il primo goliardico ErykainviaggioDay guidato da Mèskes e, recentemente, in occasione della intensa quattro giorni di Sas Tappas, la declinazione mamoiadina di Autunno in Barbagia, fra centinaia di persone, ombrelli e nel fermento che, in un paese dell'entroterra, fa quasi quasi scoppiare il cuore.
Fotografare una regata è tutt’altro che semplice: pensare di tornare a casa con decine di foto belle e originali con inquadrature mai banali è pura follia, a meno che non si porti sul groppone uno dei tanti nomi noti nel campo della fotografia di vela, Forster, Abery, Todd, Bloom, Borlenghi, Yabe, Robinson, Kranz solo per citarne alcuni. Ma ci si prova insomma, ci si mette in gioco più che altro per una sfida con se stessi, per passione. E così, io qualche giorno fa dalla mia seconda regata, la finale dell'Audi Italian Sailing League, son tornata a casa con una (UNA) foto discreta (leggi: la meno peggio) ma immensamente felice per questa nuova opportunità concessami dallo Yacht Club Costa Smeralda, dopo la partecipazione alla Rolex Swan Cup di metà settembre.
Assistere ad una regata e fotografare l'eleganza delle barche a vela era un sogno che mi portavo dentro da tempo. Vederle sfrecciare sugli specchi d'acqua poco lontano da casa mi ha sempre affascinato e sempre son rimasta con il desiderio di seguirle da vicino con la macchina fotografica fra le mani.
Il territorio della provincia Oristano è tanto vario e vasto quanto sconosciuto e snobbato, ma c'è un piccolo paese che negli ultimi tempi sta facendo parlare di sè, che sta sgomitando per diventare qualcosa di più di un centro disperso nella sub-regione del Guilcier ed è Norbello, Norghiddo alll'anagrafe sarda, perla semi grezza della provincia.